Il sapore dell’Altro. Antropofagia e letteratura
Autore: Fabio La Mantia
Collana: Officina Elicona
febbraio 2023, pp. 332
17 x 24 cm, bross.
ISBN: 978-88-98447-91-6
prezzo: 28 €
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E se l’antropofagia fosse, in realtà, una prassi di riconoscimento estremo dell’Altro?
A tale domanda prova a rispondere l’autore di questo saggio, stimolando i lettori a concepire gli incontri con l’alterità in termini di nutrimento, di sostentamento gioioso e di appetito desiderante.
Prima però di leggere affermativamente queste rappresentazioni, occorre liberare il cannibale dalla morsa dogmatica tipicamente eurocentrica, sviluppando immaginari potenziati da quelle idee che elaboriamo nei nostri incontri fisici e materiali con altri corpi.Questi presupposti, analizzati teoricamente nella prima parte del libro, vengono poi sviluppati nella seconda parte e applicati alle opere di alcuni scrittori (Atwood, McCarthy, Lispector, Soyinka) e, in appendice, ai lavori di un’artista (Bourgeois): ne viene fuori una critica del presente resa, in modo paradigmatico, attraverso atti di incorporazione.
In tal mondo il romanzo, ma anche il dramma, la scultura, le installazioni diventano il territorio dove si può concepire l’antropofagia quale nuova pratica collettiva dell’umano.
A tale domanda prova a rispondere l’autore di questo saggio, stimolando i lettori a concepire gli incontri con l’alterità in termini di nutrimento, di sostentamento gioioso e di appetito desiderante.
Prima però di leggere affermativamente queste rappresentazioni, occorre liberare il cannibale dalla morsa dogmatica tipicamente eurocentrica, sviluppando immaginari potenziati da quelle idee che elaboriamo nei nostri incontri fisici e materiali con altri corpi.Questi presupposti, analizzati teoricamente nella prima parte del libro, vengono poi sviluppati nella seconda parte e applicati alle opere di alcuni scrittori (Atwood, McCarthy, Lispector, Soyinka) e, in appendice, ai lavori di un’artista (Bourgeois): ne viene fuori una critica del presente resa, in modo paradigmatico, attraverso atti di incorporazione.
In tal mondo il romanzo, ma anche il dramma, la scultura, le installazioni diventano il territorio dove si può concepire l’antropofagia quale nuova pratica collettiva dell’umano.